Norme redazionali

Norme redazionali per i collaboratori della collana editoriale «Le Vite dei Cesenati»

I Avvertenze generali

  • Citazioni di parole o brevi frasi (meno di due righe) all’interno del testo vanno inserite tra virgolette a sergente «…» e scritte con lo stesso carattere del testo.
  • Citazioni di periodi più estesi (da due righe in su) vanno inserite senza l’uso delle virgolette a sergente, ma poste in carattere minore, distanziate di una riga sia dal testo che le precede sia dal testo che segue.
  • Eventuali omissioni all’interno del testo originale trascritto come citazione andranno segnalate con i tre puntini tra parentesi quadre […]; questi ultimi non andranno indicati né all’inizio né alla fine della citazione, neppure se il suo inizio non coincide con l’inizio di un periodo o di una preposizione semplice.
  • Le virgolette alte “ ” si utilizzano solo nel caso di nomi di Enti, Istituti e Istituzioni (ad es.: Liceo Classico “Cesare Beccaria”), per evidenziare termini di particolare valore all’interno del testo o nel caso di citazione entro altra citazione.
  • Per le parole o i termini latini o stranieri che non risultino essere ancora stati integrati nel vocabolario italiano si preferisce il carattere corsivo, mentre citazioni da testi latini o stranieri vanno scritti in tondo fra virgolette a sergente («…»).
  • Per le citazioni all’interno delle virgolette a caporale («») si usano le virgolette alte (“”).
  • Se all’interno di una citazione si vuole saltarne una parte va indicato con […].
  • Se si vuole citare un brano di un autore straniero è sempre preferibile la parafrasi o la traduzione del testo, trascrivendo in nota il testo originale citato e chi l’ha tradotto.
  • Si raccomanda vivamente l’utilizzo uniforme delle lettere capitali all’interno del proprio testo. All’autore è lasciata libera disposizione di far uso delle lettere maiuscole; si raccomanda però l’uniformità all’interno di uno stesso testo. Ad es. se si è scelta la formula Teatro Comunale (anziché teatro Comunale) o Sindaco (anziché sindaco) andrà mantenuta costantemente all’interno di tutto il saggio, tranne nel caso di citazioni di scritti altrui in cui si manterrà la forma presente nell’originale. Si ricorda che il maiuscolo va adoperato il meno possibile, ed è indicato per:
  • Nomi che indicano epoche e avvenimenti di grande importanza. Ad. es. l’Illuminismo, la Rivoluzione Francese, la Resistenza, la Restaurazione.
  • Nomi geografici (ma in quelli composti il nome comune rimarrà minuscolo: ad es. il mar Mediterraneo)
  • I nomi di enti e istituzioni, dove però solo la prima parola andrà maiuscola: ad es. Facoltà di lettere e filosofia, Ministero dell’interno
  • I nomi di santi e sante se indicano luoghi o edifici, ma non se si parla della persona del santo: ad es. piazza San Felice, i miracoli di santa Rita.
  • La prima volta che nel testo compaiono delle istituzioni o associazioni che poi saranno riportate solo con le sigle corrispondenti è necessario indicare per intero il loro nome e specificare che «d’ora in poi» quel nome verrà sostituito dalla sigla che indicherete. Ad esempio: confluito poi nel Partito Repubblicano Italiano, d’ora in avanti PRI.
  • Nella trascrizione dei testi antichi si consiglia di far riferimento al testo di G. Tognetti, Criteri per la trascrizione di testi medioevali latini e italiani, Roma 1982, disponibile anche in rete sul sito: www.archivibeniculturali.it/DGA-free/Quaderni/Quaderno_51.pdf
  • Si consiglia di eliminare la «d» eufonica: scrivere «ed» solo davanti a parole che iniziano per «e»; «ad» solo davanti a parole che iniziano per «a»; «od» solo per parole che iniziano per «o».
  • Per indicare i secoli di numero minore di 10 usare le lettere, ad es. il sesto secolo. Se i secoli sono superiori a dieci si usano i numeri ordinali, ad es. il 13° secolo, oppure il secolo XIII. Le indicazioni di secolo espresse tramite numeri cardinali si scrivono in lettere con le iniziali maiuscole, ad es. il Novecento. Intervalli temporali decennali si indicano con: gli anni Cinquanta, oppure gli anni ’50.
  • Trattini: i trattini brevi (-) vanno riservati alle parole composte, ad esempio: «analisi storico-critica», oppure agli intervalli numerici: «negli anni ’70-’80», «pp. 70-80». I trattini lunghi ( – ) devono essere utilizzati nel corpo del testo per inserire degli incisi e vanno seguiti da uno spazio.
  • Sigle e acronimi vanno scritti senza puntini interni, tutti in tondo maiuscolo, senza punto finale, ad es.: «PRI, DC, USA, URSS».

II Citazioni bibliografiche

A Per i libri a stampa

  • Autori e curatori (nome intero, cognome intero) vanno in maiuscoletto; il titolo dell’opera va in corsivo; seguono le indicazioni, scritte in tondo, di città, editore, anno di edizione e numeri di pagine iniziale e finale. La virgola va messa tra: il cognome dell’autore, il titolo dell’opera, il luogo di edizione, l’editore, l’anno di edizione, i numeri di pagina per esteso e senza abbreviazioni. In caso di riferimenti a più pagine, queste vanno separate con la virgola. La prima volta in cui l’autore del testo citato in nota viene menzionato, il suo nome va scritto per intero, mentre nelle citazioni successive si scrive solo l’iniziale del nome e il cognome intero. Ad esempio: Prima citazione: Dante Alighieri, La Divina Commedia, Torino, Einaudi, 1988, pp. 146-148, 151, 158. Seconda citazione: D. Alighieri, La Divina Commedia, cit., pp. 246-248 senza punto finale, ad es.: «PRI, DC, USA, URSS».

B Per i contributi in riviste e quotidiani

  • Autori e curatori (nome intero, cognome intero) in maiuscoletto; titolo del contributo in corsivo; titolo della rivista, in tondo, fra virgolette a sergente («…»), senza anteporvi «in»; numero d’ordine, in arabo, relativo all’annata della rivista; anno effettivo indicato in copertina, tra parentesi tonde; pagine iniziale e finale precedute da «pp.». [Meglio indicare solo l’anno e il numero di pagine e NON il fascicolo]. La virgola va messa tra: il cognome dell’autore, il titolo del contributo, la rivista e l’annata, l’anno effettivo, le pagine. La prima volta in cui l’autore del testo citato in nota viene menzionato, il suo nome va scritto per intero, mentre nelle citazioni successive si scrive solo l’iniziale del nome e il cognome intero. Ad esempio: Bruno Dal Pozzo Bonaccorsi, Laudate Dominum, «Giornale di Catechesi», 20 (1983), pp. 8-13.

C Per le tesi di laurea, dottorato o specializzazione

  • Autore (nome intero, cognome intero) in maiuscoletto; titolo della tesi in corsivo; sede dell’Università, tipo di Università, Facoltà in cui si è discussa la tesi, Corso di laurea, Anno accademico in cui si è discussa tutto in tondo, docente e relatore (nomi e cognomi per intero) in maiuscoletto. La prima volta in cui l’autore del testo citato in nota viene menzionato, il suo nome va scritto per intero, mentre nelle citazioni successive si scrive solo l’iniziale del nome e il cognome intero. Ad esempio: Anna Massiroli, I mulini da grano nel ravennate in età Moderna, Bologna, Università degli Studi, Facoltà di lettere e filosofia, Corso di laurea in storia moderna, A.A. 1992-1993, relatore Fabio Gatti.

D Materiale bibliografico consultato sulla rete internet

  • Autori e curatori (nome intero, cognome intero) vanno in maiuscoletto; il titolo dell’opera va in corsivo; seguono le indicazioni, scritte in tondo, di città, editore, anno di edizione e numeri di pagina iniziale e finale, seguiti da «consultabile sulla pagina web» con l’indicazione precisa, seguita da (consultata in data…). La virgola va messa tra il cognome dell’autore, il titolo dell’opera, il luogo di edizione, l’editore, l’anno di edizione, i numeri di pagina, la pagina web. La prima volta in cui l’autore del testo citato in nota viene menzionato, il suo nome va scritto per intero, mentre nelle citazioni successive si scrive solo l’iniziale del nome e il cognome intero. Esempio: Antonio Hercolani, Vite degli uomini illustri, Forlì 1832, consultabile alla pagina web www.books.google.it (consultata in data 10 settembre 2011). Vd. Bentivoglio, Giovanni, consultabile alla pagina web www.condottieri- diromagna.it, sub vocem (consultata in data 2 giugno 2008).

E Citazioni da e-book

  • Autori e curatori (nome intero, cognome intero) vanno in maiuscoletto; il titolo dell’opera va in corsivo; seguono le indicazioni, scritte in tondo, di città, editore, anno di edizione, la specificazione tra parentesi tonde (edizione digitale), la posizione delle pagine nell’edizione consultata, oppure se presenti la numerazione elettronica delle pagine. La virgola va messa tra il cognome dell’autore, il titolo dell’opera, il luogo di edizione, l’editore, l’anno di edizione (edizione digitale), i numeri della posizione o di pagina. La prima volta in cui l’autore del testo citato in nota viene menzionato, il suo nome va scritto per intero, mentre nelle citazioni successive si scrive solo l’iniziale del nome e il cognome intero. Esempio: Nadia Urbinati, Maggioranza e maggioritarismo, Milano, Feltrinelli, 2018 (edizione digitale), posizione 176-541.

F Citazioni da fonti orali

  • Nel caso di un’intervista fatta dall’autore del saggio va specificato a chi è stata fatta (nome per intero e cognome per intero in tondo con iniziali maiuscole), il luogo e la data in cui è stata fatta (giorno, mese, anno). Esempio: Intervista ad Alberto Gagliardo, Lanciano, 15 agosto 2021.
  • Nel caso di una testimonianza orale o video-orale non rilasciata direttamente all’autore del saggio va specificato a chi è stata rilasciata (nome per intero e cognome per intero dell’intervistatore in tondo con iniziali maiuscole) a chi è stata fatta (nome per intero e cognome per intero dell’intervistato in tondo con iniziali maiuscole), il luogo, e, se è disponibile, la data in cui è stata fatta (giorno, mese, anno) e il luogo o l’Ente in cui è conservata o pubblicata. Esempio: Video-intervista rilasciata a Paola Errani da Alberto Gagliardo, Cesena, 16 agosto 2021, conservata nell’Archivio di Casa di Franco dell’Amore a Cesena.

G Riferimenti da manoscritti non pubblicati

  • Il materiale non pubblicato va indicato come per consuetudine si usa fare per le opere archivistiche: luogo, eventuale archivio/fondo/collezione, numero di inventario (qualora sia presente). Esempi:
  • Roma, Collezione Bonaccorsi, busta n. n.
  • ASCe (Archivio di Stato di Forlì-Cesena, sezione di Cesena), notarile, Antonio Stefani, 64, 8 gennaio 1461.
  • ASCe, ASC (Archivio Storico Comunale), Tit. XXVIII, busta 9, doc. 13
  • ASCe, ASC, tit. XIII, b. 15, Strade e canali del territorio cesenate, 13 settembre 1877.
  • BCM (Biblioteca Comunale Malatestiana di Cesena), ms. 164.64 (sec. XV), G. Fantaguzzi, Caos, c. 34r.
  • BCM, Carte Trovanelli, XX, n. n. Qualora si citi più volte il materiale tratto da uno stesso archivio, nella prima nota in cui viene menzionato l’archivio, esso va denominato per esteso e dopo una virgola, va indicata la sua abbreviazione, preceduta da «da ora in poi».

III Precisazioni sulla bibliografia indicata nelle note

  • Se un testo ha due autori si utilizza la congiunzione «e» in tondo. Se gli autori sono tre, i loro cognomi vanno separati da virgole. Se gli autori sono più di tre, si indica solamente il primo seguito dalla formula: et alii (in tondo). Evitare l’indicazione AA. VV. (autori vari). Esempio: Pier Giorgio Pinelli e Ivan Pezzoli, San Gaudenzio, in La scultura al tempo di Carlo Magno, Catalogo della mostra (Milano, 3 marzo-5 giugno 1913), a cura di Leonardo Lionelli, Milano, Longanesi, 1913, p. 6.
  • Se il contributo è all’interno di un volume collettivo va citato così: Autore (nome intero, cognome intero) in maiuscoletto, seguito dal titolo del saggio in corsivo, seguito dal titolo dell’opera collettiva, in corsivo, e preceduto da «in»; seguito dal curatore (nome intero, cognome intero) in maiuscoletto, preceduto da «a cura di», seguito dalle indicazioni, scritte in tondo, di città, editore, anno di edizione e numeri di pagina iniziale e finale. Vanno distanziati con la virgola: il cognome dell’autore, il titolo del saggio, il titolo dell’opera collettiva, il curatore, il luogo di edizione, l’editore, l’anno di edizione, i numeri di pagine. La prima volta in cui l’autore del testo citato in nota viene menzionato, il suo nome va scritto per intero, mentre nelle citazioni successive si scrive solo l’iniziale del nome e il cognome intero. Esempio: Ambre Murard, La rappresentazione del corpo femminile nell’ostetricia settecentesca, in Corpi. Storia, metafore, rappresentazioni fra Medioevo ed età contemporanea, a cura di Claudia Pancino, Venezia, Marsilio 2000, pp. 41-54. [Se si vuole indicare soltanto una parte del saggio, dopo i numeri di pagina iniziale e finale del saggio va specificata la pagina in cui si trova, preceduta da due punti. Ad es., pp. 41-54: 52].
  • Se l’opera è in più volumi si indicheranno prima del luogo e della città di edizione, il volume o i volumi che si vogliono citare, in numero romano, NON premettendovi l’abbreviazione vol. o voll. Esempio: Michele Andrea Pistocchi, Nicolò I Masini, in Le vite dei Cesenati, II, a cura di Pier Giovanni Fabbri, Cesena, Stilgraf, 2008, pp. 13-20.
  • Se l’edizione citata non è la prima edizione di quell’opera, lo si può indicare mettendo il numero dell’edizione consultata, in numero arabo, in apice e in carattere ridotto, accanto all’anno di edizione. Esempio: Antonio Solari, Topografia storica dell’Etruria, Pisa 19202.
  • Se l’edizione citata non è l’edizione originale ma, ad esempio, una sua traduzione, quando è possibile si dovrebbe indicare la data dell’edizione originale dell’opera. Esempio: Georges Vigarello, Il sano e il malato, Venezia, Marsilio, 1996 (ed. or. 1993).
  • Se si vuole circoscrivere un nucleo di pagine all’interno di un lungo testo utilizzato come fonte, si può indicare l’intervallo interessato dopo le pagine totali del saggio, utilizzando la virgola e la formula «in particolare». Esempio: Pier Luigi De Magistris et alii, I fondi del Settecento della canonica di San Pietro, Roma, Stamperia Papale, 1889, pp. 1-389, in particolare 52-58.
  • Il luogo di edizione va indicato nella lingua nella quale figura nel frontespizio dell’opera. Ad esempio, se un’opera è edita in francese a Parigi porterà l’indicazione ‘Paris’ e non ‘Parigi’.
  • Se una fonte è già stata citata in precedenza, si indica con la forma abbreviata: Autore (iniziale puntata del nome, cognome intero in maiuscoletto
  • per poterlo identificare più facilmente nell’indice), titolo dell’opera (solo le prime parole o una parola importante del titolo in corsivo), cit., pagine citate. Esempi: D. Alighieri, La Divina Commedia, cit., p. 47, vv. 9-10; D. Pinelli, San Gaudenzio, in La scultura, cit., p. 6.
  • Se la medesima opera è citata nella nota successiva ma con pagine diverse, nelle note dalla terza in poi va citata con «ivi», in tondo, seguito dal numero di pagina a cui si fa riferimento. Se la pagina è la stessa della precedente citazione si utilizza ibidem, in corsivo.
  • Se lo stesso autore è citato nella stessa nota o nella nota precedente, con un altro contributo, va indicato con «Idem» per gli autori maschi, «Eadem» per le autrici e «Eidem» in presenza di più autori in maiuscoletto (oppure Id. / Ead. / Eid.),
  • La prima volta che nella citazione compaiono le sedi di conservazione dei documenti presi in esame è necessario specificare per intero la sede e scrivere che «d’ora in poi» verrà sostituita dalla sigla che indicherete. Ad esempio: lettere di M. Bufalini indirizzate al vescovo di Cesena, Antonio Maria Cadolini, in archivio diocesano di Cesena-Sarsina, d’ora in poi ADCe-Sa.
  • Se la citazione è tratta da un estratto si eviterà di dare indicazione della numerazione autonoma delle pagine che gli articoli ricevono negli estratti, a meno che non sia indicata solo quella e specificando chiaramente che si cita dall’estratto.
  • Se la citazione riguarda voci tratte da dizionari o da enciclopedie prima si scrive l’autore della voce citata (se è la prima volta che quella citazione compare il nome e cognome vanno per intero e se è ripetuta il nome va con solo l’iniziale maiuscola e il cognome intero) in maiuscoletto; la voce citata in corsivo con iniziale maiuscola, seguita da sub vocem in corsivo, oppure «s.v.» in tondo; «in» seguito dal titolo dell’enciclopedia in corsivo, gli autori (se è la prima volta che quella citazione compare il nome e cognome vanno per intero e se è ripetuta il nome va con solo l’iniziale maiuscola e il cognome intero) in maiuscoletto, il numero romano del volume in tondo non preceduta da nulla; il luogo di edizione; l’editore; i numeri di pagina. Ad esempio: Paola Pallottino, Fibula, s.v., in Enciclopedia di Arte antica, II, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1960, pp. 639-647.

Per la collana editoriale di Le vite dei cesenati Nei saggi delle sezioni Le vite, Le Storie e Le memorie, la fonte di ogni citazione va inserita in nota a piè di pagina e indicata nel testo in apice subito dopo la citazione e prima del segno di interpunzione. Nelle biografie della sezione Per un dizionario biografico, per rendere il testo più accessibile, non si richiedono note per ogni citazione. Basterà inserire alla fine della biografia una sezione di Fonti e bibliografia che comprende tutte le fonti consultate, in ordine di data di pubblicazione. Qualora siano presenti fonti manoscritte o d’archivio, esse verranno elencate prima di quelle a stampa. È necessario indicare l’editore dei testi a stampa (qualora sia presente) e le pagine consultate. Per la stesura della nota su Fonti e bibliografia, si raccomanda di seguire l’esempio delle biografie presenti sul Dizionario biografico degli Italiani (ed. Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana) reperibili anche alla pagina web www.treccani.it IV Modalità di scrittura del testo

  • I singoli saggi, comprensivi di note, riferimenti bibliografici, immagini e didascalie, non dovranno superare ciascuno le 50.000 battute (spazi inclusi).
  • Il carattere da usare è sempre il Times New Roman.
  • Il titolo del saggio va scritto con carattere Times New Roman, corpo 14, in grassetto, a sinistra.
  • Il nome e cognome dell’autore va scritto sotto al titolo, dopo due spazi, in carattere Times New Roman, corpo 12, maiuscoletto, a sinistra.
  • Il testo va in carattere Times New Roman, corpo 12, tondo, giustificato.
  • I brani citati, lunghi più di tre righe, vanno separati dal testo precedente e successivo di uno spazio e sono scritti in corpo 11 senza farli precedere o finire con virgolette. Se la trascrizione inizia con un periodo intero va rientrata, se invece il periodo non è all’inizio ma è la continuazione di un discorso precedente va lasciata al margine sinistro. Ad esempio: Montaigne era convinto che fosse molto difficile rimanere coerenti: Tutti i contrari si ritrovano in me per qualche verso e in qualche maniera. Aristotele era convinto che il saggio dovesse: far scudo ai colpi della fortuna con la ragione.
  • Se il testo è diviso in paragrafi, ogni titolo di questi va rientrato, numerato con numero arabo progressivo seguito da un punto, scritto in Times New Roman, corpo 12, carattere corsivo e non seguito dal punto. Ad esempio: 1 Introduzione 2 Il contesto
  • Le didascalie delle immagini vanno in carattere Times New Roman, corpo 11, tondo (vedi cap. V. Immagini).
  • Le note vanno in carattere Times New Roman, corpo 10, tondo. Devono essere scritte con l’apposita funzione automatica presente nei programmi di videoscrittura. La numerazione delle note deve essere progressiva,non sono ammesse note bis. o ter. La posizione del numero della nota nel corpo del testo dovrà sempre precedere i segni di interpunzione, oppure seguire le eventuali virgolette di chiusura della citazione, seguita dal punto. La nota nel testo deve essere in apice. Le note a piè pagina devono riportare il numero progressivo della nota seguito da un punto e uno spazio.
  • I testi vanno salvati esclusivamente nei formati .doc / .docx
  • Usare l’interlinea singola e scrivere su singola colonna con i margini di 2 cm sia a destra che a sinistra.

V Immagini È compito dell’autore del saggio fornire le immagini (fotografie o riproduzioni di disegni, stampe, ritratti, statue, etc.) in formato jpg. a risoluzione adeguata (>300 DPI), in bianco e nero. Le immagini, così come le tabelle e i grafici, non vanno inserite nel corpo del testo ma debbono essere numerate e inviate separatamente. Nel testo deve essere chiaramente indicato dall’autore dove le immagini, tabelle e grafici vanno inseriti. Ogni immagine deve essere corredata da una specifica didascalia nella quale vanno indicate chiaramente la provenienza o l’istituto di conservazione. Le didascalie vanno in Times New Roman corpo 11 e devono essere scritte in questo modo: Fig.; suo numero di comparsa nel testo; soggetto rappresentato e provenienza, quest’ultima tra parentesi tonde. Alla fine del testo della didascalia non va messo alcun segno di interpunzione. Se l’illustrazione rappresenta opere con autore e titolo, si scriverà: Fig.; numero corrispondente di stampa; l’autore dell’opera in tondo; titolo dell’opera in corsivo; collocazione dell’opera in tondo tra parentesi tonde con la fonte dell’illustrazione. Ad esempio: Fig. 1 Lamberto Corbara mentre lucida un violino (Archivi e biblioteca di Casa Franco Dell’Amore, archivio L. Corbara) Fig. 12 Maestro di Cellino Attanasio, Madonna col Bambino (L’Aquila, Museo Nazionale; foto Gabinetto fotografico nazionale)

  • Ogni autore deve inviare, contestualmente alle immagini da riprodurre, una dichiarazione che esenta la Redazione dalla responsabilità giuridica, dichiarando di essere autore di quelle immagini, o di godere del diritto di pubblicazione. Si specifica per completezza che: 1. Le immagini devono essere libere da diritti di riproduzione; 2. Per le immagini di documenti e di opere d’arte conservate in archivi, musei o raccolte private, serve l’autorizzazione dell’ente che le conserva; 3. Per le immagini scattate da fotografi serve l’autorizzazione alla pubblicazione rilasciata dal fotografo stesso; 4. Per cartoline o foto d’epoca conservate in archivi privati, serve l’autorizzazione del proprietario dell’archivio.

VI Sulla consegna dei contributi e sulla correzione delle bozze L’invio dei contributi da parte degli autori è sia libero che ad invito diretto della Redazione de Le vite dei cesenati. La Redazione sottoporrà i testi a referaggio anonimo che ne valuterà la conformità alla pubblicazione. Potrà richiedere agli autori di rivedere i loro testi in base ai suggerimenti che la stessa Redazione indicherà loro. Quando gli autori rimanderanno i testi corretti, questi verranno stampati e la correzione delle bozze di stampa sarà unicamente a carico della Redazione. La decisione di quali e quanti contributi accettare per la stampa spetta unicamente alla Redazione che potrebbe decidere di destinare alcuni dei contributi arrivati a volumi futuri, informandone l’autore. Il giudizio finale della Redazione è esclusivo e insindacabile. La responsabilità di quanto scritto nei vari contributi spetta unicamente ai loro autori. Le stesure originali dei saggi e delle biografie, comprese di Indice nei nomi e delle cose notevoli, Indice dei luoghi, Immagini, Didascalie delle immagini, Autorizzazione alla pubblicazione delle immagini, vanno spedite per posta elettronica agli indirizzi dei redattori: giancarlo.cerasoli@libero.it; r.della@ alice.it, paolaerrani@libero.it, albertogagliardo@libero.it Nell’oggetto della lettera va specificato: Saggio (o Biografia) per Le vite dei cesenati. L’autore deve indicare, in testa al suo scritto, il proprio nome, cognome, residenza, numero di telefono e indirizzo di posta elettronica. Per la compilazione degli indici si consiglia di prendere a modello quelli pubblicati negli ultimi volumi de Le vite dei cesenati, visibili anche nel sito: www.levitedeicesenati.it. La redazione de Le vite dei cesenati, giugno 2021