Vittorio Bonicelli, nato nel 1919 a S. Valentino in Abruzzo da genitori cesenati, – dopo l’infanzia e la giovinezza vissute a Cesena – si trasferisce nell’immediato dopoguerra a Milano dove inizia la carriera giornalistica all’«Avanti!». Passato poi al settimanale «Tempo», diventa caporedattore e, dal 1950, titolare della rubrica di critica cinematografica, rivelandosi ben presto uno dei critici più raffinati e liberi del decennio. Nel 1960 si sposta a Roma per lavorare con De Laurentiis, occupandosi della messa a punto di vari progetti cinematografici. Inizia così la sua attività di sceneggiatore che lo porta a ideare e scrivere importanti copioni, sia per il cinema che per la televisione. Entrato in Rai , tra la metà degli anni ’60 e i primi ’70 si è occupato di numerosi sceneggiati. Sono da lui firmati, tra gli altri, i televisivi Odissea ed Eneide di Franco Rossi, Gli atti degli apostoli di Roberto Rossellini, Il sapore della vittoria di Vittorio De Sisti, Benvenuto Cellini, una vita scellerata di Giacomo Battiato, Un bambino di nome Gesù di Franco Rossi. Per il cinema ha scritto, tra gli altri, La Bibbia di John Huston, Waterloo di Sergej Bondarciuk, Giovinezza giovinezza di Franco Rossi, Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica (con una nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura). Morto a Roma il 26 luglio 1994, Bonicelli è sepolto nel cimitero di Cesena (A. Maraldi).