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FRANCESCO MAMI (G. Lelli Mami)
A Londra , con la presentazione di Cesare Montalti, conosce Ugo Foscolo. Il poeta , al momento in buone condizioni economiche , accoglie con simpatia il cesenate, ascolta le sue necessità e si presta a soccorrerlo con ogni suo potere. Mami vive a Londra con Carlo Massi che ha intrapreso il suo lavoro aprendo un’officina meccanica. La sola fonte di guadagno di Francesco sono le lezioni di italiano e latino impartite al domicilio degli allievi. (Ritratto di Ugo Foscolo)

VIRGINIO MASSINI (G. Cerasoli)
Mami al rientro dall’Inghilterra nel 1828 vive a Cesena nella stessa casa del nipote Giuseppe che fa vita indipendente e non ha rapporti amichevoli con lo zio. Il fratello Marco è morto, Giuliano è Vescovo a Città della Pieve. (Nella foto la casa in via Carbonari dove Francesco Mami visse gli ultimi anni della sua vita)

VIRGINIO MASSINI (G. Cerasoli)
«Era nato a Cesenatico nel 1840. Dopo di aver frequentate le più celebrate cliniche pediatriche dell’estero, appena trentenne, andò a Genova a fondarvi la pediatria. E per far riconoscere detta specialità battagliò sempre strenuamente col tenere conferenze, organizzare congressi, scrivere opuscoli, articoli e pregiate opere». (Il Savio, 8-9 agosto, 1903)

PIETRO COMANDINI (G. Cerasoli)
Il dott. «Pietro Comandini e Zaira Venturi ringraziano con animo grato tutti coloro che si adoperarono in qualche modo per alleviare la grande sventura da cui furono colpiti perdendo il loro caro figlio Raimondo… Così pure ringraziano quelle gentili persone che cercarono di rendere meno amara tanta perdita, fra le quali l’egregio Direttore didattico sig. Pietro Marinelli». (Il Cittadino, 20 aprile, 1890)

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Fila in alto da sinistra: Fausto Nitti (RM), Mario Angeloni, Arnaldo Guerrini (RA), Augusto Testa (RM); Fila in basso da sinistra: Alfredo Morea (Fabriano), Botturi (GE), Giaele Franchini, Umberto Pagani (PR), Luigi Tagli (GE), Guido Picelli? LIPARI 1927

GIAELE FRANCHINI. UNA DONNA NEL «SECOLO BREVE» (A. Gagliardo)
Nel 1918 conobbe Mario Angeloni, tenente di Cavalleria, e si fidanzò. Mario Angeloni fu decorato di medaglia d’argento e nominato tenente effettivo per meriti di guerra. Finita la guerra riprese gli studi e si laureò in legge. Nel 1921 Giaele e Mario si sposarono e si stabilirono a Perugia. Nel 1936 scoppiò in Spagna la guerra civile alla quale Mario partecipò e cadde combattendo nelle brigate Internazionali.

PIO TURRONI (A. Gagliardo)
Nell’ottobre 1923 maturò la decisione di Pio di riparare in Belgio, con regolare passaporto, quando aveva appena 17 anni per evitare la repressione fascista che già lo aveva schedato come sovversivo. Qui egli rimase due anni, lavorando nell’edilizia e continuando la sua attività di agitatore sociale. Trasferitosi poi in Francia, dove si trovava una foltissima comunità di antifascisti esuli dall’Italia, egli continuò la sua attività di muratore, ma fu soprattutto attivo nella propaganda anarchica, nell’organizzazione dell’antifascismo.

Pio Turroni (al centro) tra Nardini e Borghi (VI Congresso Nazional Anarchico, Senigallia, 1-4 Novembre 1957)

MARIANNA BRIGHENTI (A. Vannoni)
In data 22 aprile 1831 la commissione dell’Accademia Filarmonica di Bologna così si esprime: «Ammessa per acclamazione la ricorrente, come all’atto di Seduta d’oggi stesso». Marianna ha avuto un glorioso, seppur relativamente breve, trascorso come cantante, non ci stupisce pertanto questa richiesta di aggregazione – e la relativa accettazione – all’Accademia più che legittima. (Nella foto una sala dll’Accademia Filarmonica di Bologna)

ANGELO BARTELLONI. UN VIOLINISTA GIRAMONDO CON UNO STRADIVARIO SOTTOBRACCIO (F. Dell’Amore)
«Nel nostro secolo maggiormente si distinse Cesena in fatto di musica: Angelo Bartelloni (1820-1875) violinista di grido». (Il Cittadino, 13 dicembre 1896).

ANGELO BARTELLONI (F. Dell’Amore)
Per un violinista, le occasioni di esibirsi non si limitarono alle sale teatrali o ai palazzi nobiliari. Anche i caffè, come il Pedrocchi di Padova, ebbero l’opportunità di ospitare Angelo Bartelloni. Ne rimane una breve testimonianza ed è relativa al suo compenso, pari a 100 lire. (Nella foto il caffè Pedrocchi di Padova)

IL CONTRALTO MARIETTA ALBONI IN AMERICA (F. Dell’Amore)
«Fu sempre considerata e si considerò cesenate benchè nata a Città di Castello, poiché qui venne affatto fanciulla, qui crebbe, qui imparò i primi elementi di quell’arte, in cui doveva riuscire tanto eccellente, e rendersi una dei più degni interpreti di Gioacchino Rossini». (Il Cittadino, 13 dicembre 1896)

WALTER GALLI, SUBLIME DAL BASSO (E. Galavotti)
Galli in un’intervista così diceva: «Siamo stati noi a uccidere il dialetto…Noi stessi abbiamo detto ai nostri figli di non parlarlo. Parlare in dialetto significava esibire la propria povertà ed emarginazione. L’italiano era un simbolo di promozione sociale…E oggi cerchiamo di recuperare il dialetto nell’esigenza di riallacciare un legame interrotto col passato».

WALTER GALLI. LA POESIA (D. Pieri – M.A. Biondi)
Quant a sarò in fila, ins l’atenti Quant a sarò in fila, ins l’atenti, davènti a e’ Signor, a sper ad cavèmla cun un tuzòn

LIBERO GUALTIERI (G. Biasini)
Con la scarsa diplomazia che lo caratterizzava usava nel suo linguaggio corrente lo slogan disturbante «strappare il dovuto alla regione». Nel campo dell’università la sua tesi era quella di un ateneo autonomo, unico, organico, «una vera università, non dei pezzi di università». (Libero Gualtieri, a destra con gli occhiali, con amici davanti al televisore del caffè Roma, 1967. Foto Bruno Evangelisti)

«NOTIZIE SU LA SCUOLA ELEMETARE» DATE NEL 1904 DA PIETRO MARINELLI (S. Bedei)
Foto della Commissione Direttiva dell’U.M.N. Anno 1906. (Pietro Marinelli è il primo a sinistra seduto)

«NOTIZIE SU LA SCUOLA ELEMETARE» DATE NEL 1904 DA PIETRO MARINELLI (S. Bedei)
Il volumetto Il patronato scolastico nei suoi primi otto anni di vita (1898-1906), pubblicato nel 1906 fu scritto a quattro mani, da Nazzareno Trovanelli che curò la presentazione storico-artistica della sede del Patronato e del Ricreatorio al pianterreno del palazzo malatestiano e da Pietro Marinelli che provvide alla relazione, agli allegati e al corredo fotografico. (Gli alunni delle scuole elementari Bufalini durante la ricreazione, circa 1905-1910. Foto A. Casalboni, BCM)